
INTERVISTA DELL'EDITORE ALL'AUTRICE DI LORO SONO LA'
Buongiorno Marina,
com’è nata l’idea di scrivere la storia della sua famiglia?
Per abitudine scrivo per non dimenticare. Spesso a fine giornata faccio una lista di tutto quello che ho programmato per il giorno successivo proprio perché il ritmo frenetico ci porta ad organizzarci sempre al meglio per non perdere tempo prezioso. Vi sono però cose che non hanno tempo e non rientrano nella nostra vita quotidiana come ripensare a come siamo arrivati fino ad oggi e grazie al contributo di chi. Ho deciso così di scrivere la storia della mia famiglia per poterla condividere principalmente con i miei figli affinché possano conoscere ed apprezzare persone che, anche se in modo indiretto, fanno parte della loro storia di vita. Il secondo motivo ma non certamente meno importante, è quello di trasmettere tutta la mia gratitudine a chi mi ha dato le basi per affrontare la vita con tutte le vicende belle e meno belle che ci riserva.
Come ha fatto a ricostruire le vicende che risalgono agli inizi del ‘900?
Chi è stato il maggior narratore di ricordi?
Ricostruire le vicende non è stato così difficile. Sono cresciuta trascorrendo molto tempo con i miei nonni materni perché i miei genitori lavoravano mentre loro avevano più tempo da dedicarmi durante il giorno. Nei mesi estivi mi trasferivo con i nonni in campagna e la sera mi piaceva ascoltare le storie che mi raccontavano perché erano le vicende della loro vita. Ho perso i miei nonni quando avevo circa vent’anni e fino all’ultimo quei ricordi venivano periodicamente rispolverati, ecco perché sono riuscita a ricostruire abbastanza dettagliatamente il tutto. Durante la stesura del racconto mia mamma ha assunto un’importanza fondamentale soprattutto per avere la conferma dei miei ricordi e per risalire a date e luoghi.
Ci sono dei passaggi, soprattutto nei dialoghi, che si attengono strettamente a tali ricordi e alla realtà?
In parte sì, tipo i riferimenti alle filastrocche o a frasi particolari che si sono tramandate. Molti dialoghi tuttavia sono stati arricchiti dalla fantasia cercando di creare comunque interesse e curiosità durante la narrazione delle varie vicende.
Quando ha finito di stendere il manoscritto, che sensazione le ha dato vedere la storia racchiusa nelle sue pagine?
È stata una sensazione bellissima per vari motivi. Avevo terminato un lavoro iniziato qualche anno fa e sul quale non riponevo grandi speranze di conclusione, di conseguenza ho avuto la sensazione di aver raggiunto un traguardo importante. Un’altra bellissima emozione che ho provato è che scrivendo mi immergevo con tutta me stessa nella storia ed era come se stessi vivendo e condividendo in prima persona le vicende in mezzo ai miei famigliari anche con quelli che non ho avuto la fortuna di conoscere. Pensare di essere presente anche solo con la mente ai tempi dei miei nonni, dei miei zii e di mia mamma bambini mi ha trasmesso un enorme senso di serenità, mi sentivo bene in mezzo a loro. Quando finalmente ho potuto tenere fisicamente in mano tutte quelle pagine di vita passata ho avuto la sensazione di avvolgere in un unico abbraccio tutte quelle persone che non posso rivedere ma che porto ben vive dentro di me.
Quanto è importante non dimenticare il passato e le proprie origini?
Il passato e le origini dovrebbero avere il compito di non farci dimenticare chi siamo veramente fornendoci esempi per il presente e ispirazioni per il futuro.
Ora curiosiamo un po’ nella sua vita.
Sappiamo che è una sportiva. Si porta dietro qualche libro quando va in montagna o legge in altri momenti? Quali?
Mi piace molto camminare e andare in bicicletta. Quando viaggio non porto libri con me. Avere la fortuna di potersi muovere nella natura mi rende parte del libro più bello che sia mai stato pubblicato, quello della Terra con tutte le sue meraviglie. Durante i viaggi, pedalando per intere settimane attraverso l’Italia e alcune zone dell’Europa, ho imparato molto non solo per quanto riguarda l’arricchimento delle conoscenze culturali e dei territori, ma ho avuto vere e proprie lezioni di vita riguardo alla praticità e al rispetto di ciò che la Natura ci offre e che il più delle volte davo per scontato. Ho capito che non è impossibile andare in vacanza per una settimana portando solo l’indispensabile facendolo rientrare in un solo zaino, ho capito quanto è importante trovare in cima ad una salita una semplice fontana dove potersi rinfrescare e bere un sorso d’acqua, sono riuscita a fare a meno dell’auto imparando ad affrontare un temporale improvviso. Con questo non voglio dire che disprezzo le comodità, anzi sono fondamentali ma se ci facciamo prendere la mano rischiamo di dimenticare l’importanza delle cose più semplici. Durante il giorno non leggo mai ma di sera non mi addormento se non ho letto qualche capitolo di un libro.
Quali sono i suoi autori preferiti?
Prediligo le storie di vita vera sin dai tempi della scuola. Anche se ho frequentato un Istituto Tecnico Professionale le mie materie preferite sono sempre state storia e letteratura. La corrente letteraria che preferisco è il Verismo perché narra la vita delle società meno abbienti senza esprimere commenti, limitandosi solo alla narrazione dei fatti. Tra gli autori contemporanei ho una particolare simpatia per Andrea Vitali. I suoi romanzi raccontano storie semplici, ma sempre attuali, della gente di un piccolo paese dove tutti si conoscono, sanno ma non dicono. Ho letto anche parecchi libri di Carlos Ruiz Zafon. Sicuramente è il mio preferito tra gli scrittori mondiali. Le sue storie sono un magico intreccio tra vita, sogno e mistero. Tra le letture che mi incuriosiscono ci sono anche libri di autori locali, forse meno conosciuti, che narrano di vicende e paesi vicini alla mia realtà e spesso mi sono d’ispirazione per recarmi personalmente sui luoghi ed approfondirne le conoscenze. Due di questi sono Franco Ferro e Marco Rolando. La mia lettura preferita resta comunque Topolino; con le sue storie, grazie alla chiave della fantasia, riesce a far entrare grandi e piccini nella realtà.
Ha altri progetti in lavorazione?
Al momento in lavorazione ho due progetti. Il primo è la continuazione di “Loro sono là” dove vorrei narrare un passato decisamente più recente, vissuto in prima persona. Il secondo progetto francamente per ora è soltanto imbastito nei miei pensieri ma il tema principale dovrebbe essere l’importanza della forza di volontà nell’affrontare la vita.
Grazie mille e buona lettura a tutti!
Buongiorno Marina,
com’è nata l’idea di scrivere la storia della sua famiglia?
Per abitudine scrivo per non dimenticare. Spesso a fine giornata faccio una lista di tutto quello che ho programmato per il giorno successivo proprio perché il ritmo frenetico ci porta ad organizzarci sempre al meglio per non perdere tempo prezioso. Vi sono però cose che non hanno tempo e non rientrano nella nostra vita quotidiana come ripensare a come siamo arrivati fino ad oggi e grazie al contributo di chi. Ho deciso così di scrivere la storia della mia famiglia per poterla condividere principalmente con i miei figli affinché possano conoscere ed apprezzare persone che, anche se in modo indiretto, fanno parte della loro storia di vita. Il secondo motivo ma non certamente meno importante, è quello di trasmettere tutta la mia gratitudine a chi mi ha dato le basi per affrontare la vita con tutte le vicende belle e meno belle che ci riserva.
Come ha fatto a ricostruire le vicende che risalgono agli inizi del ‘900?
Chi è stato il maggior narratore di ricordi?
Ricostruire le vicende non è stato così difficile. Sono cresciuta trascorrendo molto tempo con i miei nonni materni perché i miei genitori lavoravano mentre loro avevano più tempo da dedicarmi durante il giorno. Nei mesi estivi mi trasferivo con i nonni in campagna e la sera mi piaceva ascoltare le storie che mi raccontavano perché erano le vicende della loro vita. Ho perso i miei nonni quando avevo circa vent’anni e fino all’ultimo quei ricordi venivano periodicamente rispolverati, ecco perché sono riuscita a ricostruire abbastanza dettagliatamente il tutto. Durante la stesura del racconto mia mamma ha assunto un’importanza fondamentale soprattutto per avere la conferma dei miei ricordi e per risalire a date e luoghi.
Ci sono dei passaggi, soprattutto nei dialoghi, che si attengono strettamente a tali ricordi e alla realtà?
In parte sì, tipo i riferimenti alle filastrocche o a frasi particolari che si sono tramandate. Molti dialoghi tuttavia sono stati arricchiti dalla fantasia cercando di creare comunque interesse e curiosità durante la narrazione delle varie vicende.
Quando ha finito di stendere il manoscritto, che sensazione le ha dato vedere la storia racchiusa nelle sue pagine?
È stata una sensazione bellissima per vari motivi. Avevo terminato un lavoro iniziato qualche anno fa e sul quale non riponevo grandi speranze di conclusione, di conseguenza ho avuto la sensazione di aver raggiunto un traguardo importante. Un’altra bellissima emozione che ho provato è che scrivendo mi immergevo con tutta me stessa nella storia ed era come se stessi vivendo e condividendo in prima persona le vicende in mezzo ai miei famigliari anche con quelli che non ho avuto la fortuna di conoscere. Pensare di essere presente anche solo con la mente ai tempi dei miei nonni, dei miei zii e di mia mamma bambini mi ha trasmesso un enorme senso di serenità, mi sentivo bene in mezzo a loro. Quando finalmente ho potuto tenere fisicamente in mano tutte quelle pagine di vita passata ho avuto la sensazione di avvolgere in un unico abbraccio tutte quelle persone che non posso rivedere ma che porto ben vive dentro di me.
Quanto è importante non dimenticare il passato e le proprie origini?
Il passato e le origini dovrebbero avere il compito di non farci dimenticare chi siamo veramente fornendoci esempi per il presente e ispirazioni per il futuro.
Ora curiosiamo un po’ nella sua vita.
Sappiamo che è una sportiva. Si porta dietro qualche libro quando va in montagna o legge in altri momenti? Quali?
Mi piace molto camminare e andare in bicicletta. Quando viaggio non porto libri con me. Avere la fortuna di potersi muovere nella natura mi rende parte del libro più bello che sia mai stato pubblicato, quello della Terra con tutte le sue meraviglie. Durante i viaggi, pedalando per intere settimane attraverso l’Italia e alcune zone dell’Europa, ho imparato molto non solo per quanto riguarda l’arricchimento delle conoscenze culturali e dei territori, ma ho avuto vere e proprie lezioni di vita riguardo alla praticità e al rispetto di ciò che la Natura ci offre e che il più delle volte davo per scontato. Ho capito che non è impossibile andare in vacanza per una settimana portando solo l’indispensabile facendolo rientrare in un solo zaino, ho capito quanto è importante trovare in cima ad una salita una semplice fontana dove potersi rinfrescare e bere un sorso d’acqua, sono riuscita a fare a meno dell’auto imparando ad affrontare un temporale improvviso. Con questo non voglio dire che disprezzo le comodità, anzi sono fondamentali ma se ci facciamo prendere la mano rischiamo di dimenticare l’importanza delle cose più semplici. Durante il giorno non leggo mai ma di sera non mi addormento se non ho letto qualche capitolo di un libro.
Quali sono i suoi autori preferiti?
Prediligo le storie di vita vera sin dai tempi della scuola. Anche se ho frequentato un Istituto Tecnico Professionale le mie materie preferite sono sempre state storia e letteratura. La corrente letteraria che preferisco è il Verismo perché narra la vita delle società meno abbienti senza esprimere commenti, limitandosi solo alla narrazione dei fatti. Tra gli autori contemporanei ho una particolare simpatia per Andrea Vitali. I suoi romanzi raccontano storie semplici, ma sempre attuali, della gente di un piccolo paese dove tutti si conoscono, sanno ma non dicono. Ho letto anche parecchi libri di Carlos Ruiz Zafon. Sicuramente è il mio preferito tra gli scrittori mondiali. Le sue storie sono un magico intreccio tra vita, sogno e mistero. Tra le letture che mi incuriosiscono ci sono anche libri di autori locali, forse meno conosciuti, che narrano di vicende e paesi vicini alla mia realtà e spesso mi sono d’ispirazione per recarmi personalmente sui luoghi ed approfondirne le conoscenze. Due di questi sono Franco Ferro e Marco Rolando. La mia lettura preferita resta comunque Topolino; con le sue storie, grazie alla chiave della fantasia, riesce a far entrare grandi e piccini nella realtà.
Ha altri progetti in lavorazione?
Al momento in lavorazione ho due progetti. Il primo è la continuazione di “Loro sono là” dove vorrei narrare un passato decisamente più recente, vissuto in prima persona. Il secondo progetto francamente per ora è soltanto imbastito nei miei pensieri ma il tema principale dovrebbe essere l’importanza della forza di volontà nell’affrontare la vita.
Grazie mille e buona lettura a tutti!