INTERVISTA DELL'EDITORE ALL'AUTRICE DI LA MUSICA ADDOSSO
Ciao Nella, come è nata l'idea di scrivere La musica addosso?
Ciao, il romanzo è frutto di una combinazione di eventi.
Ad un certo punto della mia esistenza, in un particolare momento familiare, sono stata portata a chiedermi cosa mi sarebbe piaciuto veramente realizzare nella vita oltre a ciò che già avevo, se ero sintonizzata sulla giusta frequenza e se stavo sfruttando appieno le mie potenzialità.
Riflettendoci ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere, sul serio.
Era l’estate del 2012. In Val di Susa, sull’onda degli avvenimenti dell’anno precedente, si stavano vivendo nuovamente calde giornate No Tav, in cima alle classifiche dei libri più venduti si trovavano romanzi dalle sfumature erotiche e nel mese di luglio si era esibito, sempre in Valle, un gruppo di musicisti cechi, famoso nel suo genere: ascoltandoli non si poteva non rimanere colpiti dalla loro bravura.
Tutte queste cose nella mia testa si sono intrecciate, hanno preso forma ed è nata l’idea di scrivere un romanzo dal linguaggio molto semplice, una storia d’amore ravvivata da sfumature erotiche che parla di musica e racconta anche della vicenda No Tav.
Ho pensato che un racconto del genere poteva essere letto e arrivare al cuore di chiunque.
Non ho il coraggio di sdraiarmi in autostrada per protestare o di oltrepassare la zona rossa per raggiungere un cantiere molto contestato ma mi piace scrivere ed amo la mia Valle e questo e’ il mio modesto, piccolissimo apporto per una causa in cui credo.
Il filo conduttore del romanzo è la musica, quanta parte ha nella tua vita e che importanza ricopre?
Sono cresciuta tra la musica, nel goliardico ambiente bandistico, nella mia famiglia tutti sono in grado di riconoscere le note e di strimpellare qualche strumento, me compresa o quasi, sono un po' fuori allenamento! Ho sempre pensato che la musica sia un dono meraviglioso che parla all’anima, abbatte muri, supera differenze e sta al di sopra di tutto, al di sopra di qualsiasi cosa bella e di qualsiasi cosa brutta. Senza la musica il romanzo non esisterebbe, è attraverso le note che le parole arrivavano nella mia testa da chissà dove. La musica sa far ridere, sa far piangere, sa far vivere. Sono convinta che la musica sia sempre presente nella vita di ognuno di noi, una colonna sonora vibra in ogni momento della nostra esistenza e, se ci fermiamo ad ascoltare, la possiamo sentire anche se non siamo musicisti.
Una caratteristica del romanzo sono i viaggi in diverse città, quanto ritieni importante conoscere posti nuovi?
Premetto che, finora, non ho viaggiato molto. Con tre figli, spesso, i miei viaggi si sono limitati ai cortili delle loro scuole! Alcuni dei posti di cui scrivo non li mai visti, ma ora che i ragazzi stanno crescendo è intenzione mia e di mio marito recuperare il tempo perso… sempre che le nostre finanze ce lo consentano.
A parte questa precisazione ritengo che conoscere posti nuovi sia il modo migliore per conoscere modi di vivere diversi dal proprio, culture diverse, usanze diverse. I viaggi, a tal fine, sono importanti ma non bastano se non si affrontano con la voglia di incontrare e capire veramente gli altri. A volte, pur percorrendo migliaia di chilometri, ci si rende conto che, per certi aspetti, tutti i paesi sono simili, con le loro paure e le loro speranze. Se il viaggio si affronta con lo spirito giusto si ritorna a casa con la bellezza del luogo negli occhi e con il ricordo della sua gente nel cuore.
La passione, sotto forme diverse, è un ingrediente importante nella vita dei protagonisti del romanzo. Pensi che sia fondamentale per ogni essere umano?
Penso che la passione nasca dal credere fermamente in quello che si fa.
Che si tratti di amore, che si tratti di musica o di grandi ideali senza metterci passione non si otterrà mai nulla. Sì, penso che sia fondamentale, per ogni essere umano, vivere con passione, vivere le proprie passioni e non è mai troppo tardi per provarci.
Un altro tema molto importante è la lotta NO TAV che sconvolge attualmente la Valle di Susa tingendosi anche di tonalità cupe, spesso non volute dalla gente del posto che protesta in modo pacifico. Una forma di passione per la propria terra?
La lotta No Tav può essere intesa come forma di passione per la propria terra ma credo che non sia soltanto questo, é passione per la Terra, passione per i propri simili.
La protesta consapevole e inarrestabile del popolo No Tav, pur tingendosi anche di tonalità cupe, non sempre volute dalla gente del posto, ha dato vita a un movimento che, forse, fa paura perché scuote le coscienze e richiama alla responsabilità di ognuno di noi in merito al rispetto o meno verso il nostro pianeta e verso i nostri figli. Nel 1963 Remarque, autore di un romanzo indimenticabile come Niente di nuovo sul fronte occidentale, dichiarava: “Oggi nel mondo si sono aperte enormi frontiere di conoscenza scientifica, ma gli orizzonti della responsabilità morale sono sempre molto limitati. L’uomo come tale è sempre quello di duemila anni fa, con la sua imbecillità, la sua crudeltà, il suo egoismo”. Da allora sono passati altri cinquant'anni, le conoscenze scientifiche e tecnologiche hanno raggiunto vette da fantascienza e, purtroppo, ancora una volta, l’uomo è rimasto quello di duemila anni fa e a volte non me ne capacito. Credo che la passione della gente No Tav per la propria causa sia una sfida all'egoismo umano.
A quale personaggio sei più affezionata?
Sono affezionata ad entrambi i protagonisti in egual modo, con le loro passioni e le loro debolezze credo siano molto umani.
Quali opere letterarie o autori hanno influenzato la tua scrittura?
Leggo di tutto e probabilmente tutto ciò che leggo ha influenzato la mia scrittura. Apprezzo molto lo stile di Margaret Mazzantini, il suo modo di scrivere immediato e diretto ma non mi permetto, nemmeno lontanamente, il benché minimo confronto.
Quando preferisci scrivere, hai un luogo particolare, un metodo che segui ogni volta?
Non ho un momento in cui preferisco scrivere, direi piuttosto che scrivo quando ho tempo, solitamente alla sera, dopo cena. Non ho neanche un luogo particolare, ma un unico luogo che è la mia camera perché è lì che si trova il computer ma, prima o poi, mi comprerò un portatile. Infine non ho un metodo, quando arriva l’ispirazione scrivo.
A volte mi vengono in mente una parola, una frase un’espressione che potrebbero servire, che potrebbero andare bene per il lavoro che ho in corso allora, se non sono al computer, prendo nota sul primo pezzo di carta che trovo e poi ricopio il tutto. Trovare le parole è una cosa che mi diverte molto.
Hai dei progetti in lavorazione?
Ho da poco terminato di scrivere un breve racconto per il vostro concorso SportINatura riguardante lo sport e la natura indetto in occasione di “Torino 2015 – Capitale Europea dello Sport” ma non so ancora se verrà pubblicato o meno.
Il 30 novembre decreteremo i vincitori e te lo faremo sapere.
Grazie Nella
Ciao Nella, come è nata l'idea di scrivere La musica addosso?
Ciao, il romanzo è frutto di una combinazione di eventi.
Ad un certo punto della mia esistenza, in un particolare momento familiare, sono stata portata a chiedermi cosa mi sarebbe piaciuto veramente realizzare nella vita oltre a ciò che già avevo, se ero sintonizzata sulla giusta frequenza e se stavo sfruttando appieno le mie potenzialità.
Riflettendoci ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere, sul serio.
Era l’estate del 2012. In Val di Susa, sull’onda degli avvenimenti dell’anno precedente, si stavano vivendo nuovamente calde giornate No Tav, in cima alle classifiche dei libri più venduti si trovavano romanzi dalle sfumature erotiche e nel mese di luglio si era esibito, sempre in Valle, un gruppo di musicisti cechi, famoso nel suo genere: ascoltandoli non si poteva non rimanere colpiti dalla loro bravura.
Tutte queste cose nella mia testa si sono intrecciate, hanno preso forma ed è nata l’idea di scrivere un romanzo dal linguaggio molto semplice, una storia d’amore ravvivata da sfumature erotiche che parla di musica e racconta anche della vicenda No Tav.
Ho pensato che un racconto del genere poteva essere letto e arrivare al cuore di chiunque.
Non ho il coraggio di sdraiarmi in autostrada per protestare o di oltrepassare la zona rossa per raggiungere un cantiere molto contestato ma mi piace scrivere ed amo la mia Valle e questo e’ il mio modesto, piccolissimo apporto per una causa in cui credo.
Il filo conduttore del romanzo è la musica, quanta parte ha nella tua vita e che importanza ricopre?
Sono cresciuta tra la musica, nel goliardico ambiente bandistico, nella mia famiglia tutti sono in grado di riconoscere le note e di strimpellare qualche strumento, me compresa o quasi, sono un po' fuori allenamento! Ho sempre pensato che la musica sia un dono meraviglioso che parla all’anima, abbatte muri, supera differenze e sta al di sopra di tutto, al di sopra di qualsiasi cosa bella e di qualsiasi cosa brutta. Senza la musica il romanzo non esisterebbe, è attraverso le note che le parole arrivavano nella mia testa da chissà dove. La musica sa far ridere, sa far piangere, sa far vivere. Sono convinta che la musica sia sempre presente nella vita di ognuno di noi, una colonna sonora vibra in ogni momento della nostra esistenza e, se ci fermiamo ad ascoltare, la possiamo sentire anche se non siamo musicisti.
Una caratteristica del romanzo sono i viaggi in diverse città, quanto ritieni importante conoscere posti nuovi?
Premetto che, finora, non ho viaggiato molto. Con tre figli, spesso, i miei viaggi si sono limitati ai cortili delle loro scuole! Alcuni dei posti di cui scrivo non li mai visti, ma ora che i ragazzi stanno crescendo è intenzione mia e di mio marito recuperare il tempo perso… sempre che le nostre finanze ce lo consentano.
A parte questa precisazione ritengo che conoscere posti nuovi sia il modo migliore per conoscere modi di vivere diversi dal proprio, culture diverse, usanze diverse. I viaggi, a tal fine, sono importanti ma non bastano se non si affrontano con la voglia di incontrare e capire veramente gli altri. A volte, pur percorrendo migliaia di chilometri, ci si rende conto che, per certi aspetti, tutti i paesi sono simili, con le loro paure e le loro speranze. Se il viaggio si affronta con lo spirito giusto si ritorna a casa con la bellezza del luogo negli occhi e con il ricordo della sua gente nel cuore.
La passione, sotto forme diverse, è un ingrediente importante nella vita dei protagonisti del romanzo. Pensi che sia fondamentale per ogni essere umano?
Penso che la passione nasca dal credere fermamente in quello che si fa.
Che si tratti di amore, che si tratti di musica o di grandi ideali senza metterci passione non si otterrà mai nulla. Sì, penso che sia fondamentale, per ogni essere umano, vivere con passione, vivere le proprie passioni e non è mai troppo tardi per provarci.
Un altro tema molto importante è la lotta NO TAV che sconvolge attualmente la Valle di Susa tingendosi anche di tonalità cupe, spesso non volute dalla gente del posto che protesta in modo pacifico. Una forma di passione per la propria terra?
La lotta No Tav può essere intesa come forma di passione per la propria terra ma credo che non sia soltanto questo, é passione per la Terra, passione per i propri simili.
La protesta consapevole e inarrestabile del popolo No Tav, pur tingendosi anche di tonalità cupe, non sempre volute dalla gente del posto, ha dato vita a un movimento che, forse, fa paura perché scuote le coscienze e richiama alla responsabilità di ognuno di noi in merito al rispetto o meno verso il nostro pianeta e verso i nostri figli. Nel 1963 Remarque, autore di un romanzo indimenticabile come Niente di nuovo sul fronte occidentale, dichiarava: “Oggi nel mondo si sono aperte enormi frontiere di conoscenza scientifica, ma gli orizzonti della responsabilità morale sono sempre molto limitati. L’uomo come tale è sempre quello di duemila anni fa, con la sua imbecillità, la sua crudeltà, il suo egoismo”. Da allora sono passati altri cinquant'anni, le conoscenze scientifiche e tecnologiche hanno raggiunto vette da fantascienza e, purtroppo, ancora una volta, l’uomo è rimasto quello di duemila anni fa e a volte non me ne capacito. Credo che la passione della gente No Tav per la propria causa sia una sfida all'egoismo umano.
A quale personaggio sei più affezionata?
Sono affezionata ad entrambi i protagonisti in egual modo, con le loro passioni e le loro debolezze credo siano molto umani.
Quali opere letterarie o autori hanno influenzato la tua scrittura?
Leggo di tutto e probabilmente tutto ciò che leggo ha influenzato la mia scrittura. Apprezzo molto lo stile di Margaret Mazzantini, il suo modo di scrivere immediato e diretto ma non mi permetto, nemmeno lontanamente, il benché minimo confronto.
Quando preferisci scrivere, hai un luogo particolare, un metodo che segui ogni volta?
Non ho un momento in cui preferisco scrivere, direi piuttosto che scrivo quando ho tempo, solitamente alla sera, dopo cena. Non ho neanche un luogo particolare, ma un unico luogo che è la mia camera perché è lì che si trova il computer ma, prima o poi, mi comprerò un portatile. Infine non ho un metodo, quando arriva l’ispirazione scrivo.
A volte mi vengono in mente una parola, una frase un’espressione che potrebbero servire, che potrebbero andare bene per il lavoro che ho in corso allora, se non sono al computer, prendo nota sul primo pezzo di carta che trovo e poi ricopio il tutto. Trovare le parole è una cosa che mi diverte molto.
Hai dei progetti in lavorazione?
Ho da poco terminato di scrivere un breve racconto per il vostro concorso SportINatura riguardante lo sport e la natura indetto in occasione di “Torino 2015 – Capitale Europea dello Sport” ma non so ancora se verrà pubblicato o meno.
Il 30 novembre decreteremo i vincitori e te lo faremo sapere.
Grazie Nella