INTERVISTA DELL'EDITORE ALL'AUTRICE DI TOLGO IL BLUES DAL FREEZER
Ciao Laura,
ci racconti come nascono i tuoi pensieri racchiusi in Tolgo il blues dal freezer?
Nasce tutto in una frazione di secondo, da uno stimolo, da un’emozione, da una parola, un ricordo, una musica… A quel punto devo assolutamente scrivere, devo cogliere l’attimo in senso stretto!
In quel momento nasce l’intera poesia, il breve racconto, il pensiero.
Spesso mi capita di non poter scrivere nel momento in cui nasce l’ispirazione e questo per me è motivo di frustrazione, provo la sensazione di aver perso qualcosa di prezioso.
Al contrario quando riesco a cogliere l’attimo mi sento bene! Mi sento realizzata, in pace con me stessa.
I pensieri racchiusi in “Tolgo il blues” (abbreviazione amichevole ;-)) nascono tutti in questo modo, in un attimo che per fortuna sono riuscita a cogliere!
“Una valigia di cartone” è nata una sera a teatro, la prima volta che ho visto mio figlio sul palco (prima volta da attore adulto e non alla recita scolastica). Quando si è chiuso il sipario ho scritto la poesia sulle note del mio smartphone.
Cosa è per te la scrittura?
Una necessità. Attraverso la scrittura mi alleggerisco. La scrittura è la mia scelta.
Cosa ti ispira maggiormente?
Ahahah… qui arriva la parte divertente.
La rabbia! Lei sprigiona tutto il mio carattere aggressivo, il mio spirito tormentato.
La passione! La passione e il coinvolgimento emotivo mi fanno scrivere anche oltre l’immaginazione ;-)
La musica! La musica mi aiuta sempre. La musica mi accompagna, non riesco a farne a meno.
Tradotto in una parola direi che la cosa che mi ispira maggiormente è la vita.
All’interno del libro ci sono delle fotografie abbinate ai tuoi pensieri. Ti capita mai di essere ispirata da una fotografia?
Assolutamente sì!
Normalmente scrivo il testo e poi cerco una foto che restituisca un’emozione analoga a quella che ho provato scrivendo. A volte mi capita l’esatto opposto. Per esempio per la poesia “ho sempre avuto il viso leggermente sporco di terra” guardando la foto ho avuto l’ispirazione per scrivere il testo.
Com’è nata l’idea di racchiudere tutto in un libro con delle fotografie?
Scrivendo i post sui social. Qualche anno fa ho iniziato ad utilizzare i social per lavoro e volendo creare un profilo che mi potesse rappresentare al meglio ho pensato di pubblicare foto di miei momenti di vita, scattate da un fotografo professionista, abbinate ad un testo emozionale. Da qui l’idea di riportare in un libro la stessa struttura, una foto d’autore, un particolare, un dettaglio, un’emozione catturata e un testo emozionale a fianco.
Ci vuoi spiegare il significato del titolo?
No! Questo titolo deve essere vissuto da ognuno senza interferenze, senza condizionamenti. Chi legge il titolo deve essere libero di interpretarlo a modo suo. E chi non dovesse, in un primo momento, trovare un significato, sono sicura che, quasi magicamente, i contenuti lo aiuteranno a trovarne uno tutto suo!
Cosa ami leggere di più?
Io amo le autobiografie (specialmente di donne), i saggi, i noir metropolitani. Poi mi lascio rapire dai romanzi rosa/erotici/psicologici.
Ciao Laura,
ci racconti come nascono i tuoi pensieri racchiusi in Tolgo il blues dal freezer?
Nasce tutto in una frazione di secondo, da uno stimolo, da un’emozione, da una parola, un ricordo, una musica… A quel punto devo assolutamente scrivere, devo cogliere l’attimo in senso stretto!
In quel momento nasce l’intera poesia, il breve racconto, il pensiero.
Spesso mi capita di non poter scrivere nel momento in cui nasce l’ispirazione e questo per me è motivo di frustrazione, provo la sensazione di aver perso qualcosa di prezioso.
Al contrario quando riesco a cogliere l’attimo mi sento bene! Mi sento realizzata, in pace con me stessa.
I pensieri racchiusi in “Tolgo il blues” (abbreviazione amichevole ;-)) nascono tutti in questo modo, in un attimo che per fortuna sono riuscita a cogliere!
“Una valigia di cartone” è nata una sera a teatro, la prima volta che ho visto mio figlio sul palco (prima volta da attore adulto e non alla recita scolastica). Quando si è chiuso il sipario ho scritto la poesia sulle note del mio smartphone.
Cosa è per te la scrittura?
Una necessità. Attraverso la scrittura mi alleggerisco. La scrittura è la mia scelta.
Cosa ti ispira maggiormente?
Ahahah… qui arriva la parte divertente.
La rabbia! Lei sprigiona tutto il mio carattere aggressivo, il mio spirito tormentato.
La passione! La passione e il coinvolgimento emotivo mi fanno scrivere anche oltre l’immaginazione ;-)
La musica! La musica mi aiuta sempre. La musica mi accompagna, non riesco a farne a meno.
Tradotto in una parola direi che la cosa che mi ispira maggiormente è la vita.
All’interno del libro ci sono delle fotografie abbinate ai tuoi pensieri. Ti capita mai di essere ispirata da una fotografia?
Assolutamente sì!
Normalmente scrivo il testo e poi cerco una foto che restituisca un’emozione analoga a quella che ho provato scrivendo. A volte mi capita l’esatto opposto. Per esempio per la poesia “ho sempre avuto il viso leggermente sporco di terra” guardando la foto ho avuto l’ispirazione per scrivere il testo.
Com’è nata l’idea di racchiudere tutto in un libro con delle fotografie?
Scrivendo i post sui social. Qualche anno fa ho iniziato ad utilizzare i social per lavoro e volendo creare un profilo che mi potesse rappresentare al meglio ho pensato di pubblicare foto di miei momenti di vita, scattate da un fotografo professionista, abbinate ad un testo emozionale. Da qui l’idea di riportare in un libro la stessa struttura, una foto d’autore, un particolare, un dettaglio, un’emozione catturata e un testo emozionale a fianco.
Ci vuoi spiegare il significato del titolo?
No! Questo titolo deve essere vissuto da ognuno senza interferenze, senza condizionamenti. Chi legge il titolo deve essere libero di interpretarlo a modo suo. E chi non dovesse, in un primo momento, trovare un significato, sono sicura che, quasi magicamente, i contenuti lo aiuteranno a trovarne uno tutto suo!
Cosa ami leggere di più?
Io amo le autobiografie (specialmente di donne), i saggi, i noir metropolitani. Poi mi lascio rapire dai romanzi rosa/erotici/psicologici.