
INTERVISTA ALL'AUTRICE DI UN PRESENTE DAL PASSATO
Ciao Mariapaola, come nasce Un presente dal passato?
È una rielaborazione del romanzo pubblicato precedentemente con Linee infinite editore dal titolo Inconsapevole erede.
La storia nasce dalle lettere di un mio prozio dal fronte, inviate alla mia bisnonna.
Il fratello di mia nonna perse la vita poco dopo la nascita di mio papà.
Quando lessi quelle pagine mi sentii talmente vicina al prozio Alfredo che decisi di metterle in un romanzo costruendoci intorno una storia. Lo spunto nasceva da questa sensazione di unire il presente al passato come un dono.
Come mai hai scelto l’Emilia per ambientare questo romanzo, visto che i precedenti sono ambientati in Piemonte, dove vivi?
L’ambientazione è quella dell’Appennino tosco-emiliano di cui la mia famiglia paterna da parte di madre è originaria e mi sembrava doveroso collocarlo nel luogo a cui si fa riferimento nelle lettere.
Cosa vuoi comunicare con questa storia?
La storia vuole mettere in comunicazione diverse generazioni che pur ritrovandosi nella stessa terra, vivono esperienze diverse, ognuna con i propri drammi e le proprie difficoltà. L’amicizia, l’amore, la famiglia sono il denominatore comune per ogni periodo della vita anche a distanza di anni, anche quando rimane solo il ricordo.
Un altro punto fondamentale a cui ho voluto dare risalto è il valore nelle piccole cose per poter riflettere e assaporare maggiormente quello che la vita offre.
Qual è il personaggio secondario che hai amato di più?
Il personaggio secondario che ho amato di più in prima stesura è stato quello di Amelia per la sua originalità e la saggezza pervasa da un atteggiamento spesso brusco, tipico delle donne di campagna. Quando ho ripreso in mano il testo per la seconda stesura Paolo si è materializzato e il suo sguardo è diventato concreto e reale, permettendomi di modificare i passi dell’amicizia tra lui e Annadele rendendoli più aderenti alla realtà.
Un libro, come i precedenti, che mescola riflessione e leggerezza, che commuove e fa sorridere, un po’ come la vita. Un tipo di narrazione a cui l’autrice tende da sempre e a cui è particolarmente affezionata. La profondità o la leggerezza che si coglie dipende dallo spirito con cui il lettore affronta il romanzo.