
INTERVISTA ALL'AUTRICE DI RIVELAZIONI INCROCIATE
Com’è nato Rivelazioni incrociate?
Volevo raccontare gli insegnamenti ricevuti e ricordare le persone a me care, ma volevo farlo in modo leggero e gradevole, così ho scelto due giovani universitari come protagonisti e ho preso a prestito i sogni e ho disturbato anche le parole crociate come portale onirico.
La fantasia ha fatto il resto per rendere leggero un tema importante, la domanda delle domande: cosa ci facciamo qua, su questa terra? La domanda esistenziale per eccellenza.
Perché proprio le parole crociate e perché i sogni?
Le parole crociate mi piacciono molto e svelano mondi. Se si è curiosi sono spunto per tantissime idee e permettono di conoscere avvenimenti, oltre che aiutare a scoprire nuovi sinonimi.
I sogni invece fanno parte integrante delle mie notti, alcune volte sono anche riuscita a pilotarli o riprenderli da dove li avevo interrotti. Sogno moltissimo.
I protagonisti, mentre risolvono le parole crociate, si addormentano e sognano, e questi viaggi onirici sono rivelatori, ma c’è un’altra particolarità. Ce la racconti?
Sì, i protagonisti sono due amici che affrontano gli stessi sogni, ma da punti di vista diversi. I sogni sono rivelatori, ognuno in modo diverso, a seconda di chi li vive.
Esattamente come gli avvenimenti della vita e la percezione dell’arte. Siamo diversi e ognuno vive e recepisce la realtà in modo differente con il proprio vissuto e il proprio mondo interiormente.
Raccontaci di questi sogni?
Ogni sogno della storia da risalto a un insegnamento, a un’osservazione sulla vita che le persone importanti, che hanno pervaso la mia, mi hanno lasciato. Il romanzo non vuole dare una soluzione a quella domanda esistenziale a cui probabilmente non c’è risposta, ma sicuramente vuole dare spunti di riflessione su come scegliamo di affrontare il percorso di ogni giorno.
Ci racconti dei personaggi secondari?
Sono quasi tutti reali, persone che mi hanno concesso di nominarle.
Altre hanno un appellativo, ma fanno riferimento ai maestri della mia vita.
Un libro, come il precedente, che mescola riflessione e leggerezza, che commuove e fa sorridere, un po’ come la vita. Un tipo di narrazione a cui l’autrice tende da sempre e a cui è particolarmente affezionata. La profondità o la leggerezza che si coglie dipende dallo spirito con cui il lettore affronta il romanzo.