INTERVISTA ALL'AUTRICE DI LO SPIRITO DELLA CASA DI LINDA
Ciao Mariapaola, come nasce Lo spirito della casa di Linda?
È una seconda stesura con piccoli ritocchi del romanzo pubblicato precedentemente con EdiGiò dal titolo La casa di Linda.
La storia nasce da diversi spunti alcuni anche autobiografici. Sono partita da me stessa, da ciò che conosco meglio per affrontare la mia prima prova di scrittura creativa.
Ho unito il razionale e l’irrazionale che da sempre vivono in me, il primo come guida, il secondo come gioco. Il mistero ha condito il tutto, sempre con una vena di simpatia che non guasta mai.
Come mai hai scelto Giaveno per collocare la casa teatro del romanzo?
Un giorno percorsi una strada a Giaveno da cui inaspettatamente mi si aprì una bellissima visuale sul lago grande di Avigliana, ne fui folgorata. Così il maniero e la casa da cui si godeva quel panorama hanno assunto sembianze più adeguate alla mia immaginazione.
Cosa vuoi comunicare con questa storia?
La storia ha un messaggio d’amore inteso in senso ampio.
Ma quello che mi preme di più con questo romanzo è dimostrare la potenza di credere nelle proprie possibilità, ognuno a modo suo. Per me è stato un punto di partenza, il primo gradino. Ho dimostrato a me stessa che potevo raggiungere l’obiettivo di scrivere un racconto, che spesso in passato mi è parso molto arduo. Migliorare nel tempo sarebbe stato il passo successivo, anche se questo punto è in continua evoluzione, sono passi su una scala infinita.
Qual è il personaggio secondario che hai amato di più?
Ho amato tantissimo Emma. Lei è autoironia allo stato puro, che può nascere solo dalla sofferenza condita dall’intelligenza. E poi c’è Paul, l’uomo che ogni donna vorrebbe accanto, quello che va oltre l’apparenza. Si innamora di Emma proprio per questa sua caratteristica che nasconde un immenso bisogno di tenerezza, ma lui è uno psicologo…
Un libro che mescola riflessione e leggerezza, che commuove e fa sorridere, un po’ come la vita. Un tipo di narrazione a cui l’autrice tende da sempre e a cui è particolarmente affezionata. La profondità o la leggerezza che si coglie dipende dallo spirito con cui il lettore affronta il romanzo.