INTERVISTA DELL'EDITORE ALL'AUTRICE DI VERSO DOMANI
Buongiorno Jolanda, come è nata l'idea di scrivere Verso Domani? Quali sono gli spunti che hanno portato alla stesura di questa storia?
Non programmo mai quello che scriverò. Non ne ho assolutamente idea. Seguo delle sensazioni che non so davvero spiegare. Mi ispirano i viaggi sulle vecchie corriere e sui treni di un tempo. Mi toccano le pene dell'umanità ed è questo che mi aiuta a capirne i sentimenti e a descriverli.
Lei è di Parma, come mai ha deciso di ambientare parte della storia a Torino e sui monti vicini?
Ho un legame particolare con il Piemonte. Sono stata allattata da una balia nei pressi di Acqui Terme. A poco più di vent'anni ho lavorato prima a Torino e in seguito a Sauze d'Oulx. Questa è un'altra cosa che non so spiegare a me stessa quindi neppure ad altri ma Torino, anche se ci sono stata pochissimo, la sento parte della mia vita.
E come mai poi si sposta in Sicilia? Ha un legame con questa terra?
Con la Sicilia non ho particolari legami ma il fatto che sia un’isola, ai miei occhi, è piena di fascino romantico. Inoltre le persone siciliane che ho conosciuto hanno caratteri passionali capaci di dare a una storia qualcosa di profondo.
Per raccontare la storia di Cinzia ha tratto ispirazione da una storia vera?
In Cinzia c'è, anche se piccolissima, una parte di me bambina. Sono stata in collegio appena finita la guerra. Certe sensazioni e piccoli episodi come le ciliegie che si mangiò il Vescovo e le belle scarpine di vernice nera, che a sua Eminenza non potevano andare bene, le ho vissute. Ma la storia di Cinzia è assolutamente inventata: si è creata da sola e con estrema facilità.
Si parla di abbandono e di conseguenza di solitudine con tante sfaccettature diverse, come mai ha scelto questo tema per il suo libro?
Non saprei, forse ho vissuto quel breve tempo in collegio come un abbandono e negli anni ho portato quella spiacevole sensazione dentro di me.
Il legame tra genitori e figli si instaura con l’amore, non basta mettere al mondo un figlio. Conosce in modo diretto qualcuno che ha vissuto questa esperienza?
Sì, è così: il legame con i figli si instaura allevandoli e vivendo con loro gioie, dolori e speranze. Non conosco personalmente qualcuno che abbia vissuto ciò che ho scritto, ma alla mia età conosco la vita e molto di ciò che vive l'umanità.
In quale dei personaggi si ritrova maggiormente e a quale è più affezionata, esclusa la protagonista?
Se escludiamo la protagonista, che amo come una figlia perché parto della mia fantasia, il personaggio per il quale ho un particolare affetto è il Barone. Dimostra che il bisogno d'amore, la necessità di sentirsi genitore vive in ogni essere umano. Nel caso del nobile signore, omosessuale, quel bisogno è fortemente sentito a dispetto della società che troppo spesso non è in grado di capire.
Ha dei progetti in lavorazione? Quale tematica prenderà in considerazione questa volta?
Il mio futuro romanzo è già cominciato. C'è un segreto che una famiglia abbiente tenta di tenere nascosto e che io nascondo a chi ha letto il mio Il tempo dei papaveri e leggerà Verso domani. Io stessa so come è cominciata la vita dei miei personaggi ma sono all'oscuro di come procederà e si concluderà.