INTERVISTA DELL'EDITORE ALL'AUTRICE DI JHOE-Un amico, sempre
Ciao Betty, questa è la seconda avventura di Jhoe, un po’ cresciuto e alle prese con un tema difficile. Come nasce l’idea di fare di Jhoe il protagonista di una serie?
Mi piacerebbe accompagnare un po', ovviamente a tratti, il cammino, la crescita dei ragazzi; aprire delle parentesi di riflessione; offrire un'angolazione diversa da cui guardare le cose; proporre uno sguardo alternativo.
Ho immaginato questo cammino attraverso diverse situazioni, varie avventure che il protagonista Jhoe ci propone nella sua vita quotidiana.
In questo nuovo episodio si parla di BULLISMO, un fenomeno che con gli anni si è andato accentuando, ci vuoi parlare di quello che vedi frequentando le scuole?
Grazie ai laboratori e agli spettacoli di teatro nelle scuole, dalla primaria alle superiori, ho modo di frequentare i ragazzi nel pieno della loro evoluzione, ritrovando molti comportamenti come passaggi indispensabili per crescere. Il teatro è un vero e proprio laboratorio di espressione e permette loro di aprirsi, di sperimentarsi, ma anche di essere letti.
Rispetto a questo ultimo punto negli ultimi anni ho riscontrato una forte difficoltà in merito all'accettazione sia di se stessi che degli altri e una minore capacità a elaborare questa difficoltà. Questa difficoltà ha comportato più paure e di conseguenza una maggiore violenza sia fisica che psicologica. Ritengo quindi sia necessario porre lo sguardo su queste dinamiche e questi conflitti.
Insieme a Jhoe questa volta c’è un cane, quanto sono importanti gli animali nella nostra vita?
La natura e gli animali per me sono importantissimi: aiutano a relazionarci, aiutano a proiettarci oltre ai nostri confini, a percepire le energie intorno. In effetti permettono un maggior equilibrio psico-fisico, una maggiore coscienza del sé. Il cane Ombra, ad esempio, sceglie Jhoe come suo padrone e vivrà insieme a lui, le sue avventure passo per passo, come amico e come guida.
C’è un messaggio un po’ più velato in questo nuovo romanzo, accanto a quello esplicito di ribellarsi ai soprusi facendosi aiutare?
Il messaggio che è al centro di quest'avventura rimanda all'importanza dell'amicizia e alla capacità di saper esserci. Saper esserci per un'altra persona è una cosa meravigliosa per entrambi. Essere amici senza giudizi, pregiudizi, calcoli, condizioni, etichette. Jhoe ci porta in questa dimensione di condivisione e costruzione del rapporto di amicizia.
In più, Jhoe ci ricorda l'importanza di saper chiedere aiuto senza vergogna, senza paura. Pensiamo a quando suggerisce al suo amico Davor di farsi aiutare, o quando lui stesso chiede alla mamma e allo zio un sostegno nel leggere la situazione che stava affrontando: Jhoe ci dice che avere coraggio non significa ignorare la paura, al contrario, significa vederla e superarla.
Il messaggio più velato, ma non meno importante, è il rapporto con le origini, già affrontato nel primo volume. Anche in quest'avventura ricordo che le origini sono la base su cui costruire. La famiglia ancora una volta è la mano che accarezza e sorregge.
Infine, vorrei soffermarmi su un momento particolare: il percorso. Quando il suo amico Davor rifiuta il suo aiuto, Jhoe decide di non abbandonare le sue intenzioni e andare avanti verso un sentiero che non conosce. E poi ancora quando si ritroverà triste e deluso nel bosco, prenderà la strada più difficile da percorrere e sarà proprio quella a portarlo a scoprire una baita abbandonata, là dove la storia prenderà una nuova direzione. In questo senso mi piace pensare al procedere: un ramificarsi di strade, che non rimanda solo a una forma di ribellione, ma piuttosto a una forza dell'animo di esplorarsi e di esplorare. Vi annuncio che il terzo volume vorrà proprio avventurarsi maggiormente in questo dialogo tra radici, percorsi, scelte.
A ogni modo mi fa piacere che ogni lettore trovi nelle avventure di Jhoe gli spunti che più gli servono, muovendosi liberamente nella propria immaginazione.
Grazie per questo romanzo che ancora una volta ci immerge nella natura e nell’importanza della profondità dei rapporti umani.